Il settore delle bici risulta in forma. Una tesi avvalorata dalle stime annuali appena divulgate da Confindustria Ancma. Nonostante le varie criticità legate alle materie prime e ai ritardi nelle consegne dei componenti, il mercato sta reagendo in maniera soddisfacente.
Le vendite complessive dello scorso anno si sono infatti attestate a quasi 2 milioni di esemplari, con un + 5 % (295 mila unità) per le eBike. Al contempo, la produzione è incrementata del 5%. Ancora: aumenti a doppia cifra per l’export di biciclette muscolari (+21%) e delle eBike (+56%), con un valore complessivo di 418 milioni di euro (+ 45%). Degna di nota pure la crescita legata all’export di parti e componenti, che arriva a 528 milioni di euro (+36%). “Un risultato molto positivo – ha commentato Paolo Magri, presidente di Ancma – raggiunto in assenza degli incentivi all’acquisto, che avevano contribuito al considerevole dinamismo della domanda post-lockdown nel 2020”.
Si consolida il ruolo della bicicletta come strumento di mobilità e utilità: “un elemento che – secondo Magri – esige di essere valorizzato dal punto di vista culturale e per il quale continuiamo a ritenere necessario un passaggio dalla logica di incentivi all’acquisto a una visione corale di incentivi all’utilizzo fatta, ad esempio, di maggiori investimenti sulle ciclabili, sulla promozione dell’utilizzo, la sicurezza degli utenti e la promozione internazionale dell’Italia come meta cicloturistica”.